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Inclusione

La scuola dell’inclusione riconosce il pieno diritto all'educazione, all'istruzione e alla formazione degli studenti nei loro diversi bisogni educativi special

Cos'è

Bisogni Educativi Speciali

I bisogni educativi speciali fanno riferimento all’attenzione speciale richiesta dagli alunni e alunne che per varie ragioni possono presentare condizioni di disabilità fisica, psichica e/o sensoriale, disturbi specifici di apprendimento, disturbi evolutivi, difficoltà o svantaggi legati a condizioni ambientali, culturali, linguistiche o socioeconomiche. Per ognuno la scuola si organizza in modo da offrire una pluralità di risposte attente ai bisogni di ciascuno attraverso percorsi individualizzati e/o personalizzati.

Sappiamo che per alcuni studenti affrontare il percorso di apprendimento scolastico può risultare più complesso e più difficoltoso rispetto ai compagni. In casi come questi i bisogni educativi “normali” (sviluppo delle competenze, appartenenza sociale, autostima, autonomia) diventano bisogni educativi “speciali”, più complessi, per i quali è importante dare una risposta appropriata a soddisfarli. Grazie al riconoscimento dei bisogni educativi speciali è esteso a tutti gli studenti e alle studentesse in difficoltà, il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento.

Quali sono i Bisogni Educativi Speciali

Le situazioni in cui il percorso scolastico può essere difficoltoso e/o complesso sono molteplici.

La dimensione inclusiva della nostra scuola si basa su alcuni concetti fondamentali:

1) gli alunni imparano con diversi stili di apprendimento e potenzialità;

2) la diversità è un punto di forza che va compresa e valorizzata;

3) le diversità hanno bisogno di strumenti opportuni e metodi flessibili. “Se non imparo nel modo in cui tu insegni. Insegnami nel modo in cui io imparo”;

4) la didattica deve essere personalizzata in funzione dei bisogni degli alunni;

5) l’apprendimento si intensifica con la cooperazione tra allievi, insegnanti, genitori e comunità;

6) il ruolo dell’insegnante di sostegno è complementare nella progettazione e conduzione didattica. L’insegnante di sostegno non è una figura separata, ma realmente titolare del lavoro educativo e didattico con tutti gli allievi;

7) il lavoro di equipe è inteso come docenti che progettano insieme, documentano l’attività didattica e la valutano con dispositivi condivisi;

8) la preparazione degli insegnanti è fondamentale nell’affrontare le situazioni degli alunni con bisogni educativi speciali.

Le azioni per realizzare una didattica efficace ai fini dell’inclusività prevedono:

  1. Costruzione di ambienti di apprendimento positivi

Si presta attenzione all’organizzazione dell’aula e a tutte quelle azioni e procedure che si configurano come ostacoli o al contrario che funzionano da positivi strumenti di accesso e fruizione delle opportunità che la scuola e il contesto sociale offrono allo studente.

  1. Superamento della didattica tradizionale

Nella scuola inclusiva è necessario passare da un utilizzo prevalente della didattica trasmissiva ad una didattica maggiormente laboratoriale che promuova un atteggiamento attivo e partecipativo nei confronti della costruzione e acquisizione della conoscenza.

  1. Didattica attiva

La didattica attiva sposta l’attenzione dai contenuti ai processi mentali che stanno alla base dell’apprendimento efficace. Con la didattica attiva si passa da un apprendimento meccanico ad un apprendimento di tipo significativo che permette l’integrazione delle nuove informazioni con quelle possedute e l’utilizzo delle stesse in contesti differenti, sviluppando la capacità di problem-solving, di pensiero critico e trasformando le conoscenze in vere e proprie competenze.

La didattica attiva presta grande attenzione all’individualizzazione e personalizzazione come strumento di garanzia del diritto allo studio.

La sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata determina dunque, per l’alunno con bisogni educativi speciali, le condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento.

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